In Piemonte nel 2007 diminuiscono gli infortuni e i casi mortali

Nel medio periodo il trend è decrescente, con una flessione dell'11% . In aumento, invece, gli incidenti in itinere e quelli che coinvolgono gli stranieri
Sono105 le morti sul lavoro denunciate in Piemonte nel 2007 e circa 73mila gli infortuni. I dati del Rapporto regionale 2007 sono stati illustrati questa mattina dal direttore dell'INAIL Piemonte Pietro Spadafora. Nel dettaglio sono 73.108 le denunce di incidenti registrate, 934 casi in meno rispetto all'anno precedente, pari a una flessione dell'1,26%. Il dato si inserisce in una tendenza di medio periodo che fra il 2002 e il 2007 ha visto calare il numero degli infortuni di quasi l'11%. In termini relativi, nel 2007 in Piemonte si sono verificati 26,08 infortuni ogni 1.000 addetti, contro una media nazionale di 30,79. La quasi totalità dei casi (il 90%) ha riguardato il settore industria e servizi; il 7% l'agricoltura, mentre il 14% gli incidenti stradali (con un incremento del 5,4% rispetto al 2006), di cui la maggior parte avvenuti in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro e viceversa.

"Il Pil in Piemonte nel 2007 ha presentato un andamento positivo (+1,4%), sostanzialmente allineato alla dinamica nazionale, la produzione manifatturiera ha proseguito l'espansione iniziata già nel 2005", ha spiegato il direttore regionale vicario dell'INAIL Piemonte, Onofrio Di Gennaro, illustrando il rapporto. "L'andamento occupazionale ha continuato a manifestare una crescita nella media annua, anche se in rallentamento rispetto agli anni scorsi".

La comparazione dei dati di Italia e Piemonte fra 2003 e il 2007 ha evidenziato, sia in agricoltura che nel settore industria e servizi, una sensibile diminuzione nel numero degli infortuni complessivamente denunciati (cioè anche quelli inferiori ai 4 giorni). Disaggregando questo dato fra i vari settori in Piemonte, nei servizi pubblici (20%) e nei settori della gomma (2%), si registra nel 2007 (dal 2003) un incremento in percentuale, mentre nel settore delle costruzioni il trend nel 2007 è in diminuzione (-22%). Importante considerare anche l'incidenza del rischio su strada. Gli incidenti stradali incidono infatti, circa il 15% sul totale.

Il Piemonte è, inoltre, la sesta regione per il numero di imprenditori stranieri, che rappresentano quasi il 5% del totale. "Il numero di lavoratori stranieri in Piemonte supera le 200mila unità (una percentuale del 12,50% di quelli assicurati all'INAIL) e il numero dei casi di infortunio che riguardano queste persone è in aumento", ha commentato Di Gennaro. "Il 15% del totale di incidenti denunciati è, infatti, relativo agli stranieri, stessa percentuale rispetto ai casi mortali".

(Red.soc/Piemonte)

Commenti

INFOTEL ha detto…
Mettere insieme le migliori energie e competenze istituzionali per fornire un servizio completo alla cittadinanza calabrese, per la sicurezza dei lavoratori, relativamente agli ambiti che interessano la materia ambientale e la salute collettiva. È la finalità del protocollo d'intesa siglato tra il dirigente generale del Dipartimento regionale alla tutela della Salute, Andrea Guerzoni, il direttore regionale dell'INAIL Calabria, Mario Lo Polito, e il direttore scientifico dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpacal), Antonio Scalzo. All'incontro ha partecipato anche il direttore centrale riabilitazione e protesi dell'INAIL, Mauro Fanti, con il quale é stato affrontato il tema dello sviluppo e delle potenzialità del Centro regionale protesi di Lamezia Terme che dovrebbe essere operativo per i primi mesi del 2009.

Tante le priorità che la Regione intende perseguire in collaborazione con l' INAIL, tra le quali la riduzione del fenomeno infortunistico, nonché un piano che tenga in considerazione le situazioni dei lavoratori che svolgono attività a rischio. Non ultimo, il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro e il potenziamento del progetto legato all'Osservatorio sugli infortuni gravi e mortali.

L'Arpacal ha presentato le attività per le quali l'agenzia ambientale calabrese è in grado di fornire il suo supporto tecnico-scientifico, come previsto dalla normativa regionale in vigore. Si tratta del settore impiantistico che vede l'Arpacal competente nei controlli di tutti gli impianti meccanici di sollevamento sia in ambienti di lavoro e sia civili, come gli ascensori delle abitazioni civili o le gru dei cantieri edili. Altro settore nel quale l'Arpacal ha garantito il suo impegno è quello della cancerogenesi ambientale e dei connessi aspetti epidemiologici, spaziando anche in specifici settori come quello del monitoraggio dei campi elettromagnetici, dell'amianto e dell'inquinamento acustico.

(Red.soc/Calabria)
INFOTEL ha detto…
Nei premi nove mesi del 2008 in Toscana si sono registrati sei incidenti mortali sul lavoro in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (59 casi contro 53 nel 2007). Al contrario, tra il 2006 e il 2007 il trend è in calo. Si è passati da 99 a 68 decessi. In totale le denunce di infortunio nel 2007 registrano, invece, un aumento di 232 casi (0,3%) rispetto al 2006. Mentre rimane stazionaria la situazione nell'industria (65.218 denunce), l'agricoltura presenta un trend in diminuzione (-4,1%). In questo settore in particolare sono stati denunciati 4.690 infortuni. In aumento, invece, gli incidenti occorsi ai lavoratori stranieri, che nel triennio 2005/2007 si attestano su una percentuale del14,4% sul totale. Sono questi i dati più significativi del rapporto regionale INAIL Toscana 2007 presentato oggi presso Villa Tornabuoni Lemmi, a Firenze.

Dall'analisi dei dati si rileva che, a livello territoriale, gli indici di frequenza più alti riguardano la provincia di Massa e Carrara (47,56%), mentre le frequenze più basse riguardano le province di Firenze (27,31%) e Prato (27,98%), che si mantengono sotto la media nazionale.

Tra i lavoratori dei diversi comparti, il maggior numero di infortuni ha riguardato i dipendenti di aziende artigiane. Le attività più rischiose rimangono quelle relative all'estrazione dei minerali, attività caratteristica della provincia di Massa e Carrara (per la presenza di diverse cave di marmo).

(Red.soc/Toscana)
INFOTEL ha detto…
Scendono gli infortuni sul lavoro in Basilicata. Rispetto ai due anni precedenti il trend infortunistico è in calo: gli infortuni denunciati sono, infatti, 4726, contro i 5201 del 2006 e i 5293 del 2005. E' quanto emerge dal rapporto regionale annuale presentato oggi a Matera, alla presenza del direttore dell'INAIL Basilicata Salvatore Riccardi. Nonostante la generale diminuzione degli incidenti, a preoccupare l'Istituto sono, però, gli infortuni nell'industria e nei servizi, settori in cui si assiste a un considerevole aumento dei casi mortali (13 nel 2007, rispetto ai 7 del 2006).

Un impegno per favorire la cultura della sicurezza arriva dal direttore Salvatore Riccardi: "Il progetto dell' INAIL Basilicata è quello di farsi Promoter della prevenzione per sostenere, attraverso un' azione di partenariato con gli altri soggetti interessati, un aumento della cultura della sicurezza", ha detto. "In questo senso svilupperemo diverse iniziative, in particolare il "Matera expo prevenzione" e un camper per la sicurezza. Il risultato atteso", chiarisce il direttore regionale, "è una diminuzione degli infortuni sul lavoro con una sostanziale riduzione dei costi sociali".

Un aspetto particolare del rapporto regionale 2007 riguarda il fenomeno infortunistico in agricoltura. Pur in presenza di una riduzione degli incidenti, infatti, nel settore ci sono punte di estrema gravità tenuto conto della presenza di un elevato standard tecnologico per le attrezzature agricole. Nel 2007 gli infortuni in agricoltura sono stati circa novanta al giorno, di cui almeno quattro con invalidità permanente. Nel settore pesa, poi, negativamente la presenza del lavoro nero. "Il lavoro nero è ancora molto diffuso e il numero di infortuni che non vengono dichiarati è in media il 15% del totale", ha sottolineato Riccardi. "Proprio per questo - continua il direttore regionale - le Sedi INAIL della Basilicata, in sinergia con gli organi di vigilanza degli altri Enti, sono impegnate da tempo per combattere questa piaga".

(Red.soc/Basilicata)
INFOTEL ha detto…
E' tra le regioni più "sicure" insieme alla Valle d'Aosta e la Campania. I casi denunciati sono passati da 4.131 a 3.804, in diminuzione anche le morti sul lavoro. Aumentano, invece, gli incidenti in itinere

CAMPOBASSO - Diminuiscono nel 2007 gli infortuni sul lavoro nel Molise. Significativa risulta la riduzione del numero dei casi denunciati, che passano da 4.131 a 3.804, con una flessione percentuale (-7,9%) superiore a quella registrata a livello nazionale (-1,7%). Una diminuzione importante e in linea con quella segnata nel medio periodo 2001-2007, in cui si registra un calo di oltre il 25 punti percentuali (dai 5.124 casi del 2001 ai 3.804 del 2007). Positiva è anche la diminuzione dei casi mortali che passano dai 10 del 2006 ai 9 del 2007, dato che conferma la progressiva riduzione del fenomeno in regione, dove nel 2004, si erano drammaticamente verificati 16 eventi mortali. Con questi risultati il Molise si conferma una delle regioni più "sicure" a livello nazionale insieme alla Valle d'Aosta e alla Campania. Sono questi alcuni dei dati più importanti emersi questa mattina durante la presentazione a Campobasso del Rapporto infortunistico INAIL Molise 2007.

L'andamento delle denunce pervenute all'Istituto evidenzia un decremento particolare per l'Industria e Servizi pari a -5% (da 3.067 a 2.932 casi), una diminuzione del -21% nel settore Agricolo (921 eventi nel 2006 e 730 nel 2007) e una sostanziale stabilità per la gestione in conto Stato (da 143 a 142 casi). Il fenomeno di decrescita risulta ancora più evidente se si confrontano i dati degli ultimi 7 anni, in cui si nota un abbattimento di oltre il 20% nell'Industria e Servizi e di quasi il 45% nell'Agricoltura. In controtendenza, sempre per lo stesso periodo, il dato degli infortuni tra i dipendenti dello Stato, aumentati del 16%. L'andamento per i singoli settori di attività conferma, inoltre, una generale diminuzione degli eventi, eccetto per il comparto della Gomma e plastica, che vede per il 2007 un aumento di 19 casi.

Aumentano, invece, gli infortuni causati dalla circolazione stradale, che passano dai 229 casi del 2006 ai 289 del 2007, e quelli in itinere ( durante il tragitto casa-lavoro-casa) che fanno registrare un aumento di 68 casi. Anche per quanto riguarda i lavoratori stranieri si evidenziano valori di frequenza infortunistica maggiori rispetto a quella dei lavoratori di nazionalità italiana. In particolare gli incidenti hanno riguardato nel 2007 soprattutto lavoratori di nazionalità rumena, seguiti da tedeschi, svizzeri e albanesi. Stessa situazione anche per gli interinali, che passano dai 45 casi del 2006 ai 52 del 2007. L'analisi sul territorio, infine, evidenzia che il decremento degli eventi infortunistici riguarda soprattutto la provincia di Campobasso cha passa dai 3.088 casi del 2006 ai 2.769 del 2007 (-11%).

"Il problema degli infortuni mortali rimane una delle più grandi emergenze nazionali, ma nella nostra regione quest'anno si registrano dati leggermente incoraggianti", ha commentato Michele Cataldo, direttore regionale dell'INAIL. "Il Molise sta finalmente uscendo dal trend negativo degli ultimi anni per avviarsi verso un percorso virtuoso di maggiore rispetto delle condizioni di sicurezza. L'INAIL regionale negli ultimi anni ha intensificato la lotta agli infortuni, presidiando il campo in tutti i modi: dalla formazione agli incentivi alle imprese, ai corsi per consulenti e progettisti della piccola e media impresa, ai finanziamenti per le scuole. È questa la strada maestra da seguire per raggiungere l'ambizioso obiettivo ‘infortuni zero'".
INFOTEL ha detto…
L'accordo è finalizzato alla promozione di progetti di formazione mirati e allo sviluppo di una comune attività di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nelle costruzioni

PALERMO - Un protocollo per promuovere la conoscenza, la ricerca e la formazione per prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nell'edilizia. E' questo obiettivo del protocollo recentemente firmato, a Palermo, da Carlo D'Amato, direttore regionale INAIL Sicilia, e da Carmelo Turco, presidente di Formedil Sicilia. L'intesa promuoverà una collaborazione tecnica, scientifica e operativa tra i due istituti a sostegno di una comune attività di prevenzione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali nelle costruzioni.

Secondo quanto previsto dall'accordo, le parti si impegnano - d'intesa con gli Enti scuola edili territoriali - a realizzare azioni concrete per lo studio e la ricerca nella sicurezza e nell'igiene sul lavoro, allo scopo di diffondere, promuovere e migliorare la cultura della prevenzione mediante strategie concrete di informazione, formazione, assistenza e consulenza. Beneficiari saranno gli addetti delle imprese operanti nel territorio regionale. A supporto del progetto, INAIL e Formedil hanno costituito anche un apposito tavolo tecnico, al quale parteciperanno esperti nelle materie di volta in volta affrontate.

"La firma di questo protocollo rappresenta un'ulteriore impulso dell'INAIL per promuovere, con un ruolo da protagonista insieme agli Enti di formazione che operano nel territorio siciliano, la politica della prevenzione sul territorio", afferma D'Amato. "I futuri progetti di formazione consentiranno, così, di incidere positivamente nel bilancio infortunistico di un settore dove gli incidenti sono decisamente in aumento e di drammatica attualità".

(RedSoc/Sicilia)
INFOTEL ha detto…
Parlare dei dati relativi agli infortuni sul lavoro in Veneto significa addentrarsi nel cuore del produttivo Nord-Est, alla scoperta di una regione ricca di realtà imprenditoriali di varie forme e dimensioni, che non sono, però, indenni dalla crisi economica che sta interessando il nostro Paese. Il viaggio nel Veneto che lavora lo fa ogni anno l'INAIL, che ha presentato oggi a Venezia il suo Rapporto regionale 2007.

Dai dati emerge che in Veneto si muore di più nelle piccole aziende. Spesso incaricate tramite subappalti ottenuti al massimo ribasso, queste realtà fanno lavorare soprattutto cittadini immigrati in condizioni di sicurezza di frequente non a norma. Su 117 morti bianche nel 2006, infatti, ben 60 sono avvenute all'interno di imprese con un massimo di 15 addetti. Le costruzioni restano il settore più a rischio, ma rappresentano anche il comparto in cui si è verificato il maggior decremento di casi, con una flessione del -8,1%. A distanza di un anno si è passati da 11.919 a 10.950 infortuni. Significativo anche il numero di incidenti che si verificano nell'industria dei metalli (8.867) e nel commercio (8.120).

In generale gli infortuni totali registrati in Veneto nel 2007 sono stati 109.915, contro i 113.438 dell'anno precedente. Il numero dei decessi è invece variato di poco: dai 117 del 2006 si è passati a 116 nel 2007, per un solo caso in meno. Da gennaio ad agosto 2008, invece, gli incidenti contati sono stati 69.717, con 66 morti bianche (nello stesso periodo del 2007 i casi erano 74.535 e 80 i decessi). Il dato aggiornato al 10 novembre 2008 vede, invece, 82 casi mortali. Tra le province la più colpita è Verona, seguita da Padova e Treviso, mentre un capitolo a parte è quello delle malattie professionali: lo scorso anno ne sono state denunciate 1.877, di cui 585 riconosciute dall'Istituto (nel 2006 invece erano 1.850 le dichiarate e 605 le riconosciute).

Nel complesso, rispetto all'andamento infortunistico della regione nel 2007, restano due aspetti problematici. La prima criticità è rappresentata dalla presenza dei lavoratori immigrati, il cui numero di infortuni è in crescita. Nel 2006, infatti, gli incidenti relativi a questa categoria di lavoratori erano 22.504, mentre nel 2007 sono 23.986. Il settore maggiormente interessato è quello dell'industria e dei servizi, in cui si verifica quasi la totalità degli incidenti. In totale nel 2007 hanno perso la vita sul posto di lavoro 23 persone straniere. Il secondo punto critico è quello che viene definito "il rischio su strada", ovvero l'elevato numero di infortuni che avvengono negli spostamenti, lungo le strade venete: il 15% del totale degli incidenti avviene in queste circostanze, con 61 morti nel 2007.

(Red.soc/Veneto)

Post popolari in questo blog

Un committente vuole affidare dei lavori ad un lavoratore autonomo

Contratti di sviluppo, Rifiuti, Stress lavoro, Misure per l’autoimprenditorialità

Pos PSS Psc