Sicurezza lavoro

Il Presidente della Camera è intervenuto al convegno organizzato a Montecitorio "Il lavoro che cambia": "Questa agguerrita competizione internazionale si gioca sui costi e sulla produttività, ma anche sull'innovazione". Il pomeriggio si è aperto con un minuto di silenzio in omaggio ai tre operai morti nel Cagliaritano

È cominciato con un minuto di silenzio in omaggio ai tre operai morti asfissiati nella cisterna dello stabilimento Saras in provincia di Cagliari il convegno sul tema "Il lavoro che cambia", organizzato ieri pomeriggio a Roma dalla Fondazione della Camera dei deputati. "È l'ennesima tragica notizia", ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini. "Credo che sia doveroso per tutti alzarsi in piedi e commemorarli come si deve". Fini ha poi richiamato l'attenzione sulla questione della sicurezza sui posti di lavoro che rimane "drammaticamente ancora aperta". Quanto alle difficoltà del momento attuale ha precisato: "Oggi tutti sappiamo che le nostre imprese si debbono confrontare con una agguerritissima competizione internazionale che si gioca anche sui costi, sulla produttività e sull'innovazione, mentre gli indici generali della situazione economica continuano a registrare una situazione davvero pesante e rimangono deboli i segnali che pur vi sono di una possibile ripresa".

"Dalla crisi si deve uscire con una lezione salutare, ossia con il ritorno all'economia reale", ha affermato invece il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, dopo una fase di "progressiva finanziarizzazione dell'economia". Se così non fosse, ha ammonito, usciremmo dalla crisi con le contraddizioni che già caratterizzavano il sistema produttivo, ovvero il frazionamento delle imprese e il "capitalismo di tipo familiare". Quanto alla sicurezza nei luoghi di lavoro, "non vorrei si allentasse l'attenzione" ha affermato il numero uno della Cgil, che è tornato a criticare il provvedimento governativo: "Si mandano segnali contraddittori", ha affermato. "Meglio sarebbe stato dare applicazione al testo unico messo a punto dal governo Prodi cambiando in un secondo tempo sulla base dell'esperienza". Peraltro, ha osservato il sindacalista, c'è il rischio che "la crisi generi meno attenzione verso la sicurezza".

Al convegno a Montecitorio è intervenuto anche il direttore di Confindustria, Giampaolo Galli, che ha assicurato che "oggi le imprese italiane stanno facendo il possibile per non espellere i propri lavoratori e per mantenere un legame con loro". Una maggiore attenzione al mondo del lavoro è stata infine invocata dal presidente della Fondazione della Camera, Fausto Bertinotti. C'è bisogno di accendere una luce sulla questione del lavoro che da decenni è oscurata, ha detto Bertinotti. "I lavoratori sono diventati invisibili" ha proseguito l'ex presidente della Camera, ricordando che tra i problemi dell'oggi vi sono sicuramente "il perdurare della tragedia dei morti sul lavoro, un livello salariale ai minimi e una precarietà che investe un'intera generazione".

(ap/roma)

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