Stop agli infortuni ai danni dei lavoratori stranieri

Il presidente dell'INAIL ha annunciato la campagna di formazione e informazione promossa dall'Istituto per facilitare l'inserimento e l'integrazione delle diverse etnie culturali presenti nel nostro Paese

"Registriamo, ormai da qualche anno, un aumento degli infortuni che colpiscono i lavoratori stranieri, spesso impiegati nei settori più a rischio. Dal 2001 al 2007, siamo passati da 82mila infortuni a 140mila. Un fenomeno da tenere in particolare attenzione soprattutto se si considera che il totale incidenti è invece in diminuzione. Erano 912mila nel 2001 mentre il dato quasi definitivo per il 2008 è di 874.866 casi". Lo ha dichiarato il presidente dell'INAIL Marco Fabio Sartori, che oggi a Roma ha presentato il progetto "Lavorare sicuri", promosso dall'Istituto per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro tra i migranti. "Di fronte a questo trend in controtendenza non potevamo rimanere fermi", ha aggiunto. "Oltre al fatto che la manodopera straniera è spesso impiegata in settori più pericolosi, c'è un problema culturale e di formazione. Per questo abbiamo deciso di lanciare questo progetto pilota, ma ambizioso, sul quale abbiamo investito 450mila euro, sperimentando un modello che poi dovrà essere collaudato ed esteso".

L'iniziativa "Lavorare sicuri" è articolato in due fasi, distinte ma correlate tra loro. Il primo aspetto riguarda la formazione: gli operatori INAIL (circa 250) acquisiranno conoscenze sulle problematiche relative all'inserimento e all'integrazione dei lavoratori stranieri, individuando adeguati strumenti di comprensione dei codici culturali delle diverse etnie insediate sul territorio. Ciò consentirà sia di facilitare il rapporto tra l'Istituto e le comunità di lavoratori immigrati, sia di informare i lavoratori sui rischi nei luoghi di lavoro. Insieme all'INAIL opereranno anche mediatori culturali e responsabili locali delle associazioni più rappresentative delle diverse etnie (circa 350). Il secondo passo dell'iniziativa punta invece sull'informazione. I lavoratori stranieri, compresi quelli non ancora inseriti a pieno titolo nel mondo del lavoro, verranno raggiunti da una campagna di sensibilizzazione finalizzata all'apprendimento di comportamenti responsabili, alla conoscenza di diritti/doveri e dei servizi di tutela offerti dall'INAIL.

"I maggiori elementi di rischio per gli stranieri riguardano la mancata conoscenza della normativa, che si associa a una minore consapevolezza. Il nostro obiettivo vuole essere quello di rafforzare la rete di sicurezza per questi lavoratori attraverso operatori interni ed esterni all'Istituto", ha aggiunto Mauro Fanti direttore centrale della Prevenzione dell'INAIL. "In ogni territorio verranno realizzati cinque corsi di formazione che coinvolgeranno circa 600 persone. Ci sarà poi un portale web di riferimento per l'iniziativa, un newspaper e un forum- continua Fanti- L'attività di comunicazione verrà portata avanti sia nei punti di trasferimento di denaro, come la Wester Union e nei luoghi di aggregazione, con 900mila pieghevoli, 6mila locandine, 4mila card calendario e 10mila gadget. In più un camper partirà a giugno da Bergamo e girerà per le strade delle città selezionate".

Le prime regioni interessate dall'iniziativa saranno quelle che fanno registrare ogni anno il maggior numero di incidenti tra gli stranieri: Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. "Questo progetto punta anche a sensibilizzare i lavoratori stranieri che sono costretti a lavorare in nero- ha concluso Sartori- a cui possiamo far capire che non devono accettare sempre e comunque certe proposte. L'accrescimento della consapevolezza dei propri diritti passa anche attraverso il convincimento culturale dei cittadini con cui andiamo a interloquire".

(ec/roma)

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