Allarme dall’ISPESL sugli attacchi di cuore fatali: la metà dei decessi avviene nei luoghi di lavoro

Ogni anno 60.000 persone muoiono per arresto cardiaco e la maggior parte dei decessi avviene durante il lavoro.

Secondo i dati forniti dal 118 di Bologna per ogni morto sul lavoro per causa traumatica ce n'è almeno un altro che muore per arresto cardiaco in orario di lavoro. L'età media delle persone colpite è compresa fra i 37 e 59 anni. Per questo Ispesl e IRC Comunità, Gruppo Italiano per la Rianimazione Cardiopolmonare hanno firmato un accordo per facilitare la diffusione capillare della cultura dell'emergenza e del Primo Soccorso efficace.

L'obiettivo è ridurre il numero dei morti sul lavoro, in particolare dei decessi avvenuti in seguito ad arresti cardiaci improvvisi, monitorando le diverse realtà lavorative interessate da questo fenomeno. Ispesl e IRC stanno lavorando insieme, sottolineando l'urgenza della modifica dei protocolli sanitari e l'introduzione del defibrillatore semiautomatico.

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