Morti sulla strada: trasporti e commercio i settori più a rischio

Infortuni sulla strada, un pericolo mortale non solo per gli appassionati del sabato sera in discoteca, ma anche per chi usa l'automobile o la moto per andare e tornare dal lavoro o all'interno della propria attività lavorativa. A ricordare i tristi numeri degli incidenti sulla strada avvenuti per ragioni di lavoro è stato il coordinatore della Consulenza statistico-attuariale dell'INAIL, Franco D'Amico, intervenuto A Genfova al dibattito "Stop agli infortuni su strada", organizzato dall'Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro nell'ambito della Settimana della sicurezza su strada 2009. Nel 2007 gli infortuni nel nostro Paese sono stati 912.410, di cui 52.371 da circolazione stradale in occasione di lavoro e 97.278 in itinere (ovvero lungo il tragitto casa-lavoro e viceversa). Mentre dei 1.207 casi mortali, verificatisi sempre nel 2007, 300 sono stati quelli in itinere e 342 quelli avvenuti da circolazione stradale in occasione di lavoro.

In particolare gli infortuni da circolazione stradale in occasione di lavoro hanno riguardato soprattutto i settori dei trasporti e delle comunicazioni (9.350 incidenti), il commercio (6.380), le attività immobiliari e i servizi alle imprese (5.805) e le costruzioni (5.619). Quanto alle regioni maggiormente colpite, la maglia nera va alla Lombardia con 9.017 incidenti e 56 morti, seguita dall'Emilia Romagna che nel 2007 ha registrato 7.089 infortuni stradali e 35 casi mortali. Le lesioni più frequenti, invece, hanno interessato la colonna vertebrale (19.096), il collo (7.116) e il cranio (3.107) per un totale complessivo di oltre la metà dei 52.371 infortuni sulla strada in occasione di lavoro avvenuti nel 2007. Il giorno nero è invece il lunedì, quando avviene il 18,7% degli incidenti e il 17,8% dei casi mortali. Mentre il momento peggiore della giornata è la prima ora di lavoro, che vede il 25,8% degli incidenti e il 28,6% delle morti.

I 97.278 infortuni in itinere del 2007, invece, hanno colpito 52.440 maschi (53,9%) e 44.838 femmine (46,1%). Mentre delle 300 morti complessive, 53 (17,7%) hanno riguardato le donne. La classe di età più colpita è quella tra i 35 e i 49 anni, che ha registrato il 40,2% degli incidenti e il 37,7% dei casi mortali. Le regioni più interessate sono, anche in questo caso, la Lombardia e l'Emilia Romagna che hanno raggiunto, rispettivamente, i 21.029 e 12.916 infortuni lungo il tragitto casa lavoro. Per quanto riguarda, infine, i casi mortali il primato spetta ancora alla Lombardia (63) seguita, in questo caso, da Emilia Romagna e Veneto, entrambe a quota 35.

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