Nel terzo trimestre 2009 una riduzione dello 0,9 per cento

Nel terzo trimestre 2009, l'offerta di lavoro registra, rispetto allo stesso periodo del 2008, una riduzione dello 0,9 per cento (-222.000 unità). Il dato arriva dall'Istat, che segnala soprattutto come il numero di occupati risulta pari a 23.010.000 unità, in forte calo su base annua (-2,2 per cento, pari a -508.000 unità). Tale risultato deriva da un'ulteriore caduta dell'occupazione autonoma, dei dipendenti a termine e dei collaboratori, cui si aggiunge una significativa flessione dei dipendenti a tempo indeterminato. In termini destagionalizzati, l'occupazione totale registra una flessione rispetto al secondo trimestre 2009 pari allo 0,5 per cento.


Il tasso di occupazione della popolazione tra i 15 e i 64 anni segnala il quinto consecutivo arretramento tendenziale e scende dal 59 per cento del terzo trimestre 2008 all'attuale 57,5 per cento. Nella media del trimestre il numero delle persone in cerca di occupazione continua a salire rispetto ad un anno prima, portandosi a 1.814.000 unità (+18,7 per cento, pari a 286.000 unità). La crescita della disoccupazione riflette il diffondersi dei casi dovuti alla perdita della precedente occupazione. Peraltro, la crescita più contenuta della disoccupazione in rapporto alla caduta dell'occupazione si accompagna ancora una volta ad un incremento dell'inattività (+2,7 per cento, pari a +392.000 unità), dovuto all'attesa dei risultati di passate azioni di ricerca, alla mancata ricerca del lavoro delle donne per motivi familiari e al ritardato ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Nella media del periodo luglio-settembre il tasso di disoccupazione è pari al 7,3 per cento in termini grezzi (era 6,1 per cento nel terzo trimestre 2008) e 7,8 per cento in quelli destagionalizzati (+0,3 punti percentuali rispetto al secondo trimestre).

Ma sulla base dei dati rivisti, in ottobre il numero di occupati si riduce dello 0,1 per cento rispetto a settembre (a fronte della sostanziale stabilità che emergeva nelle stime pubblicate in precedenza), mentre il tasso di disoccupazione risulta pari all'8,2 per cento (un valore superiore di 0,2 punti percentuali rispetto a quanto pubblicato in precedenza).

La riduzione su base annua dell'offerta di lavoro rilevata nel terzo trimestre riguarda sia la componente maschile (-0,9 per cento, pari a -127.000 unità), sia quella femminile (-0,9 per cento, pari a -95.000 unità). Alla sostanziale stabilità registrata nelle regioni centrali (+0,1 per cento, pari a 5.000 unità) si contrappone la riduzione in quelle settentrionali (-0,4 per cento, pari a -56.000 unità) e soprattutto meridionali (-2,3 per cento, pari a -171.000 unità). In tale area la diminuzione interessa sia l'offerta di lavoro maschile (-1,9 per cento, pari a -90.000 unità), sia quella femminile (-3,1 per cento, pari a -81.000 unità).

Con riferimento alla popolazione in età lavorativa (15-64 anni) il tasso di atti-vità nel terzo trimestre 2009 si posiziona al 62,1 per cento, in discesa di otto decimi di punto rispetto a un anno prima. Alla flessione del livello di attività della componente maschile (dal 74,4 per cento del terzo trimestre 2008 al 73,7 per cento) si associa quella della componente femminile (dal 51,3 per cento al 50,5 per cento). A livello territoriale, alla riduzione del tasso di attività nel Nord e nel Centro si accompagna la più forte flessione nel Mezzogiorno (dal 52,3 al 51,0 per cento) che riguarda sia gli uomini sia le donne.

La caduta tendenziale dell'occupazione sintetizza il sensibile calo della componente maschile (-2,5 per cento, pari a -350.000 unità) e la consistente fles-sione di quella femminile (-1,7 per cento, pari a -158.000 unità). Per entrambe le componenti di genere, e soprattutto per quella maschile, si rileva una marca-ta riduzione dell'occupazione degli italiani (-373.000 e -216.000 unità, rispettivamente per gli uomini e le donne). Con un ritmo sempre più blando prosegue, invece, la crescita dell'occupazione degli stranieri (+22.000 e +58.000 unità rispettivamente).

A livello territoriale, si accentua il restringimento della base occupazionale nel Nord (-2,3 per cento, pari a -274.000 unità in confronto al terzo trimestre 2008), prosegue il calo nel Mezzogiorno (-3,0 per cento, pari a -196.000 uni-tà), mentre nel Centro la riduzione del numero degli occupati è più contenuta (-0,8 per cento, pari a -38.000 unità). Il risultato trova ragione sia nella relativa maggiore crescita tendenziale degli occupati stranieri in questa ripartizione, sia nel sostegno fornito dal settore terziario, in particolare dai servizi alle fa-miglie e da taluni comparti a elevata intensità di lavoro (alberghi e ristoranti, servizi di pulizia, di viglilanza e attività professionali autonome).

(Dires/Roma)

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