Le morti sul lavoro non fanno più notizia

Anche ieri il solito tragico bollettino del lavoro, nel giro di poche ore sono morti 4 lavoratori, ma a parte qualche agenzia di stampa, e quando va bene qualche tg e qualche quotidiano, nessuno dice niente. Le morti sul lavoro non fanno più notizia, è quello che mi disse qualcuno poco tempo fa, quindi ne devo dedurre che è normale morire sul lavoro. Non dice niente la politica, e dicono poco o nulla pure i sindacati.

Qui occorrono azioni concrete per fermare questo triste bollettino di guerra, che ogni anno ammazza 1200 lavoratori, se non di più, perchè anche se i dati Inail dicono che le morti sul lavoro sono in calo, e che per l'anno 2009 si attesteranno intorno a 1000 morti sul lavoro, questi dati sono fortemente sottostimati, perchè non tengono conto di tutti i morti sul lavoro che lavoravano in nero. Che poi ci fossero solo quelle, ci sono tutte le malattie professionali (asbestosi, silicosi, mesiotelioma pleurico, ecc) che ammontano a circa 26 mila l'anno, e che provocano tra il 250 e i 300 decessi l'anno, e di queste, purtroppo, nessuno dice mai niente.

Vogliamo parlare inoltre dei lavoratori che rimangono invalidi sul lavoro, di cui molti in modo grave, e di cui sempre nessuno dice nulla? Sono circa 26 mila tutti gli anni, su oltre un milione di infortuni l'anno. Da notare che anche i dati Inail sugli infortuni sul lavoro sono fortemente sottostimati, perchè non tengono conto di tutti gli infortuni sul lavoro che vengono denunciati come malattia, che si stima siano ogni anno oltre 200 mila.

Non posso fare a meno di ricordare che quando l'anno scorso, per essere esatti il 31 Luglio 2009 il Governo Berlusconi approvava definitivamente in Consiglio dei Ministri il Dlgs 106/09 che stravolgeva il Dlgs 81/08 (Testo unico per la sicurezza sul lavoro varato dal Governo Prodi) nessuno diceva nulla. Un decreto che sarebbe stato firmato a tempo di record il 3 Agosto 2009 dal Presidente della Repubblica Napolitano.

Come ho detto all'inizio di questa lettera, parlarne non basta, ecco perchè il 26 Settembre del 2009 ho inviato una denuncia alla Commissione Europea, perchè in questo testo ci sarebbero alcuni articoli che violano direttive Europee e leggi fondamentali dello Stato Italiano, che poi è stata fatta anche al Parlamento Europeo come petizione. Per quanto riguarda gli articoli incostituzionali la Commissione Europea non può decidere nulla, questo è ovvio, ma potrà rispondermi solo sugli articoli che violano direttive europee. Sugli articoli del Dlgs 106/09 che sono incostituzionali l'unica che può rispondere è solo la Corte Costituzionale, peccato però che un privato non vi può accedere direttamente, gli unici che potrebbero accederVi direttamente sono i sindacati, un partito politico, una Regione, ma non mi risulta che abbiamo fatto qualche ricorso contro il Dlgs 106/09.

Il nostro è un Paese talmente strano, che se i lavoratori muoiono, restano gravemente mutilati o si ammalano sul lavoro, nessuno dice nulla. E' la normalità, doveva succedere, è la fatalità, è colpa dei lavoratori, qualche volta, ma raramente degli imprenditori. Questo è quello che sento più spesso ripetere. Intanto la mia denuncia va avanti, e sarebbe davvero una bella cosa per la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro se la Commissione Europea aprisse una procedura d'infrazione contro l'Italia per violazione delle direttive europe in materia di sicurezza sul lavoro.

Infine, un invito a tutti i giornalisti: smettetela di chiamarle "morti bianche", la stragrande maggioranza delle volte sono dei veri e propri omicidi sul lavoro. Un noto quotidiano a suo tempo disse: "Ma conta più la forma o la sostanza"? Io dico che conta anche la forma. Sminuire le morti sul lavoro con il termine "morti bianche" non mi sembra davvero il caso.

Marco Bazzoni
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
Firenze

fonte messagero.it

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